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Il dolore festivo



Il periodo natalizio, più di qualsiasi altra festività, è particolarmente sentito per le atmosfere che caratterizzano le città e i paesi circostanti grazie ad un sentimento di unione e volontà di stare insieme con i propri cari.


In queste occasioni, una tradizione vuole che durante il Natale le famiglie si riuniscano insieme per passare del tempo in compagnia, mangiando, giocando e facendo attività collettive in un clima gioioso e rilassante. Qui, infatti, alcune famiglie ne approfittano per rivedere i parenti lontani o per stare insieme ai membri familiari che, spesso impegnati nelle attività lavorative, non si riescono a vedere così tanto spesso. Al di fuori della tradizione simbolica ed iconografica del Natale, quindi, si assume un significato più umano e relazionale del periodo festivo.


Per alcune persone, purtroppo, non c'è questo tipo di sentimento.


Tristezza festiva, la possiamo chiamare. Una tristezza per chi, per cause di forza maggiore, non ha la possibilità di condividere un momento con i propri cari, oppure perché proprio il periodo natalizio ricorda degli episodi e degli eventi molto tristi.


L'impossibilità di trascorrere il tempo con la propria famiglia a causa di un turno lavorativo che permette di vivere male il giorno festivo con sentimenti di tristezza, rabbia e stress, ma con un lavoro a cui non si può rinunciare per situazioni economiche.


Rapporti distrutti in famiglia a causa dei disguidi tra i membri che un tempo erano uniti specialmente nelle festività e che adesso nemmeno si parlano più, lasciando spazio al rancore, risentimento e - paradossalmente - al vuoto.


La perdita - prematura e non - del proprio partner di vita, figlio, genitore, nonno, parente caro che ha causato un enorme senso di tristezza ed oppressione tanto da non riuscire a godersi questi momenti gioiosi.


La solitudine, per chi non ha nessuno.


E allora si scatenano tanti pensieri negativi, nostalgici e malinconici incentrati sul desiderio di uno scenario immaginario migliore; un "se fosse stato diverso", "se non fosse successo questo", "se fosse ancora qui con me" che rendono oppressivo il periodo natalizio e non c'è da sorprendersi se alcune persone "odiano" il periodo natalizio.


"A Natale siamo tutti più buoni" si dice, per ricevere il regalo da Babbo Natale perché siamo stati dei bravi bambini e desideriamo quel giocattolo che amiamo così tanto. Siamo poi cresciuti con la consapevolezza più matura che dare regali è un atto di amore verso il prossimo e verso la persona che amiamo.


Un dono ed un pensiero positivo di affetto, vicinanza, sostegno, compagnia e supporto a chi sta passando le festività in maniera negativa può essere, allora, il regalo più adatto ed apprezzato.

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