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psicmarcocacioppo

La rete



"Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui." (Prima lettera di Paolo ai Corinzi, cap. 12 v. 26)


Questo estratto dalla Bibbia esprime molto bene il concetto di funzione collettiva; in questa metafora si evince bene di come ogni parte del corpo umano sia importante per il funzionamento complessivo dell'organismo: non si muove un muscolo se non comandato da una scia di neuroni proveniente dal midollo spinale, collegato all'encefalo che ha bisogno di essere irrorato di sangue - grazie alla funzione dei vasi sanguigni - che, grazie alla piccola circolazione che attraversa i bronchi e i polmoni, può dare ossigeno per funzionare bene. Un solo difetto in questo meraviglioso meccanismo di collaborazione e le conseguenze possono essere difficoltose, se non catastrofiche per il corpo.


Quando gli elementi sono collegati tra di loro, un malfunzionamento provoca inevitabilmente un effetto domino perché il collasso di uno favorisce il decadimento del successivo, che a sua volta agisce negativamente sul quello dopo ancora e così via fino alla rottura totale del sistema. Basta solo che uno di questi elementi vada in tilt per poter mandare tutto in malora.


Questo principio funziona anche con i nostri contesti di vita dove siamo nati e cresciuti, quelli in cui ci troviamo ora e quelli in cui ci interfacciamo quotidianamente.


Il contesto è fatto di ambienti, elementi, strutture, funzioni ma - soprattutto - di relazioni che si interfacciano tra di loro. Le relazioni nei contesti di vita sono quelle che ci aiutano a costruire il nostro senso di realtà e quelle danno un significato e da cui non possiamo tirarci fuori. Sì, perché non possiamo non relazionarci: è inevitabile.


Le relazioni familiari, amicali, lavorative, sentimentali ed istituzionali hanno la caratteristica di essere legate tra di loro; un albero genealogico è fatto di continue generazioni di cui nessun membro viene da sé ma è inserito in una rete familiare costituito da un'altra rete fatta a sua volta da un'altra rete e così via. Gli amici che conosciamo fanno parte di uno specifico contesto ambientale e/o istituzionale e le conoscenze che facciamo appartengono ad altre reti relazionali - conosciamo un amico perché l'abbiamo incontrato a scuola (un contesto) e conosciamo altre persone perché sono amici/familiari/partner dell'amico e così la rete si allarga sempre di più. A loro volta, i contesti sono legati tra di loro da una rete continua di ambienti, luoghi che non sono nati da sé.


Se una relazione sperimenta vissuti difficili è quindi inevitabile che si ripercuota sulla rete relazionale e contestuale di cui facciamo parte.


Il contesto familiare è un buon esempio di come basta un solo membro della famiglia a influenzare tutti gli altri. La depressione di una madre può provocare preoccupazione, frustrazione ed ansia al suo coniuge che non riesce a confortarla e che può trasmettere questi sentimenti al proprio figlio, che a sua volta può sentirsi un peso per lei e sentendosi in colpa perché "probabilmente senza di me sarebbe più serena", chiudendosi e sviluppando un vissuto fatto di emozioni miste tra rabbia e tristezza. Una figlia che vive con preoccupazione estrema il suo rapporto col cibo suscita molta preoccupazione da parte del resto della famiglia che vive la situazione con angoscia. Un partner che sperimenta sofferenza per una situazione creatasi inevitabilmente influenzerà l'altro, creando incomprensioni e conflitti nella coppia.


Il nostro vissuto, il nostro malessere, il nostro "sintomo" è frutto di queste continue interazioni: è chiaro, quindi, che se uno dei nostri genitori è cresciuto in un contesto familiare di sofferenza possa averci trasmesso parti di caratteristiche ed elementi che ha appreso nelle sue relazioni all'interno nostra esperienza; di conseguenza, ci portiamo "in eredità" parte di ciò che ha vissuto, anche se non nello stesso modo in quanto i contesti di crescita e relazionali sono diversi.


Non è un caso quando si parla di "rete relazionale" o "rete di contesti" perché la rete è fatta di tanti fili intrecciati fra di loro, contigui, saldi e collegati a cui si dà una struttura specifica ed ordinata. Basta un solo nodo sciolto o mal riparato affinché la rete si rompa e si sfaldi.


La nostra rete di relazioni è, quindi, un elemento della nostra vita di cui è importante prenderne cura. Se un nostro amico sta affrontando un momento molto difficile è assolutamente normale che soffriamo anche noi se la nostra relazione è basata su solidarietà e conforto reciproco. Se all'interno del nostro nucleo familiare avviene un lutto è normale che il resto della famiglia ne soffra. Importante è quindi curare le nostre relazioni perché il benessere di un solo membro porta giovamento a tutto il resto dei rapporti nel contesto.


Solo prendendo cura delle nostre relazioni, la rete diventa più forte e stabile.


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